La timida voce che mi viene parlando di cose troppo serie, è un semplice meccanismo involontariamente studiato, messo in atto per indurmi in tentazione.
Lasciare un luogo conosciuto per recarsi in un luogo sconosciuto è andare, vadere. Il contrario invece è ritornare. Davvero, però, non riesco ad adottare una decisione stabile e vincolante se la mia sia stata un'andata o un ritorno. Azzeccherei un garbuglio in entrambi i sensi. Poco importa: incamererò aria e mi dissolverò e disperderò nell'ambiente. Come tutti. Evviva.
5 commenti:
Beh,incamerare aria e disperdersi nell'ambiente detto da un blog soggetto ad aereofagia cerebrale, non mi scorreggia per niente.
Detto questo il rantolo della melassa sta sicuramente nel mezzo,non so se più tornante o andante, comunque la pena è equivalente :)
trascendi!!
<3
Quando vado, finisco sempre per ritornare, è come una maledizione.
Quando torno però trovo sempre ciò che stavo cercando, come se qualcuno lo avesse messo lì per me.
E' fantastico scoprire che qualcuno sta scrivendo e che posso ancora permettermi di leggere.
Tornare dalle vacanze è sempre peggio che partire, in ogni caso hai meno soldi in tasca :P
P.S. Ma quanta aria hai incamerato sospirando nello scrivere questo post? LOL un bacio
Be,l'unica è arrendersi e omologarsi .Semplice .
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