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22 novembre 2009

SEMIOTICA DELLA QUIETE

Un’altra di quelle frazioni trascurabili dell’unità di tempo in cui mi trattengo immobile, preceduta da rumori di fondo simili a schiamazzi notturni di megafoniche pernacchie. Trovo così dolce la destrutturazione verbale ed il suo rimontaggio in un testo apparentemente caotico e visionario al punto di generare un effetto allucinatorio, costringendo un supposto lettore a ricollegare in modo sensato frasi e parole, se non addirittura capitoli, da volerla mordere. Dispotiche papille gustative smaltate di bramosia. Accipicchia.

9 novembre 2009

CONDIZIONAMENTIZZAZIONE

Pensieri a caldo. Bollenti. Mi sono ustionato le dita e la punta della lingua. Fobica, ossessiva ed anche un po’ isterica, l’aerofagia cerebrale, richiede un’attenuante. C’è chi la giustifica sfoderando dalle tasche risposte provvisorie come carte da gioco, con la supponenza del trionfo pregiudiziale, calcato da strategie cognitivo comportamentiste sotto forma di evacuazioni orali. Ectoplasmi a incudine. L’innata assenza di gravità nella calotta cranica, tocca, saggia il punto di rottura e reitera fino a compimento del danno. Note alla fine del paragrafo.

2 novembre 2009

EPIGRAFANDO BETONIERISMI

Ciò che precede qualunque esperienza ed allo stesso tempo ne indica le condizioni, amplifica ogni mio concetto di prima, dopo e durante. Sappilo.

L’assetto intervocalico che costringe alle sonorità un'occlusiva cadenza sorda, ha senso solo se frutto delle conseguenze di altre azioni. Immotivato e scollegato, risulta un effetto collaterale che fa ombra con il corpo per colpa di un'eclissi autoinflitta. Non sono affascinato dalla forma se questa non trasmette altro che sé stessa. Malmostose lateralizzazioni in motivo tartan. Il ritiro del contrasto quadrettato pretende di essere il mio più vicino equilibrio.