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2 aprile 2013

CRITICABILI MISERABILITA'


 
Tutto e niente. Però, se dicessi di non aver raggiunto l'accettazione del niente, sarei obbligato a porla in un ambito oltre ciò che ho accettato. La questione non aberrante sarebbe che la meta finale è la coscienza del nulla. Non assurgo a deduzioni: l'individualità potrebbe essere cumulativa.
 

10 commenti:

follementepazza ha detto...

niente mi appartiene...eppure ogni tanto afferro qualcosa,e allora il niente inizia a sfuggirmi...beh,mi trovavo da queste parti,e quindi lascio(se il signor blog permette) le prime cavolate che mi sono passate x la testa e un saluto...ciau ciao.Buonanotte!:)

Arcal ha detto...

Posso cumularmi con te?

NERO_CATRAME ha detto...

Anche perché se no avessi accettato il niente come faresti a comprendere il tutto?

priccina ha detto...

Fortuna ch'esiste il condizionale ^.'

yasmine ha detto...

Niente ci appartiene, Tutto ci viene dato in prestito. Per un lungo periodo o solo per un attimo sospeo nel temp... ma Tutto e Niente sono facce di una stessa medaglia se vogliamo dargli valenze materiali mentre sono sovrapposte se si ragiona nel non senso di questa vita.

Marzia ha detto...

Niente è quello che siamo. Tutto è quello che saremo.

*giugiu-chan* ha detto...

La cosa triste è che razionalmente si accetta e il tutto e il niente, ma l'individualità fa a cazzotti con l'inconscio..

Lorenzo ha detto...

Bisogna tendere al nulla. Meno siamo e meglio stiamo.

Thana ha detto...

Iperuranio prendici tuttiiiii! ^-^

Jean du Yacht ha detto...

Sono nullatenente e ne sono orgoglioso oltre che felice, prima ero nullasergente.