Non perdendomi in convenevoli potrebbe sembrare che io non mi perda affatto, ma basterebbe un po' d'attenzione in più e si troverebbe una piccola verità. L'etica se n'è andata, senza aver lasciato la possibilità di cercarla, ma solo rendersi noioisi ai suoi occhi. E così è rimasta l'estetica, quell'insperato successo del fango.
9 febbraio 2012
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32 commenti:
Aspettando Gogol
Land o Googl
Verrò sempre a trovarmi qui da te.
Fidati, non importa la sostanza in questo mondo. Hai la forma, tanto di cappello..
Inquietante, ma con un certo non so che di affascinante!
(t'è vist che rima...)
ihihi
Apparenze scontate...
vetrine abbellite...
estetica che, sola, sà di vedere...
etica, sà, di percepire tangibilmente ciò che in realtà "è"...
ma, riusciamo a distoglierci da ciò che l'occhio gradisce, per un indubbio eloquio su quel che il pensiero brama a dire?...
un abbraccio..
dandelìon
Apparire è meglio che curare?
oddio..estetica...è stato un esame alquanto controverso...
parli così perchè te lo puoi permettere...
;)
"insperato successo del fango"... bello, mi piace
adesso va via anche quella, non ti preoccupare....
sembrare che sia
è necessario per sopravvivere
gli sguardi esterni hanno bisogno di compiacenza...concederla è gentilezza
non è necessario che altri sappiano chi siamo.
buona giornata...quì tira vento e si alzano i tormenti.
La cosa pessima del mio perdermi è nel volermi ritrovare.
Mi accanisco in questo.
Sovente mi capita di non riconoscermi, così, in continuazione, mi specchio negli oggetti della vita: nel tondo di un cucchiaio come in quello di uno specchio, nella polla d'acqua del lavabo e nell'occhio lucido del mio gatto, nei tratti di un'autoscatto, imposto dalla mia paura di non ritrovarmi, di non esistere più se non in qualche sperduto, remoto, ricordo.
Sogni, più che altro.
Una morta che sogna di esser ancora viva.
Ed ecco che, di riflesso, allargo gli spazi del mio angusto pertugio, e mi pare che entri davvero l'aria, e che i miei polmoni, nella finzione del respiro, tornino dolorosamente a farmi male.
Un dolce dolore che sa di vita.
Il fango che mi grava addosso e sotto cui giaccio sepolta, è solo una supposizione.
Una delle tante ipotesi con le quali poter giocare.
Sempre mi perdo, Matteo, e sempre, ahimè, mi ritrovo.
Ma è bello ritrovarsi con te in questi non luoghi.
Un bacio
Marilena
arzigogolo anche io, accanto a te ed alla tua mente.
E´guardando l'etica dritto negli occhi che ti aiuta a galleggiare nel fango.Da buon B.C. l'estetica rimane un canone,indi per cui da sovvertire e...
il conto per favore.
Cartello: Porcheggio Incustodito
(si prega di non lasciare soggetti incustoditi nel mezzo.L' adirezione.)
più nella neve direi,ahahhaha;
ma non è forse l'uomo che crede di essere il creatoe del bello....
-poi verso l'età matura comincia ad odiarsi...si guarda allo specchio, si smarrisce, sembra Diogene con la lanterna in mano che cerca se stesso...
-ma allora perchè non abituarsi anche all'idea del brutto?
-l'etica e l'estetica? simulacri di altri tempi.
Ciao SENSATO tutto bene?
eros nè dio,nè demone,nè umano...
Per estetica, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Tu sei bello o piaci?
penso che tu creda ancora in dei valori che ormai stanno scomparendo...è per questo che ti stimo tanto...
nel fango è difficile nuotare ma lo facciamo ad ogni costo...chissà perchè...
un bacio...un dolce bacio tesoro...
e scusa il ritardo ma sono giorni che siamo isolati qui, sommersi dalla neve...
Ma l'estetica che impera non è anch'essa un'etica, seppur vacua nell'accezione del nostro tempo?
Credo che l'estetica nei tempi odierni sia un fattore indispensabile. Così come il fattore C, o fortuna, e i calci nel culo. Doloroso, ma è così.
Non durerà. Il fango indurisce.
No, non è vero. Qui, ad esempio, la trovo. ;) Dico sul serio, ciascuno è chiamato a svolgere un compito etico. Tu lo fai. Partiamo da qui. Verso un futuro che potrebbe anche essere radioso, verso un mondo in cui l'etica si compiace dell'estetica, e l'estetica trova il suo senso ultimo nell'etica. Come una grande storia d'amore quella dell'umanità, che ci vede dunque impegnati, belli e innamorati.
"quell'insperato successo del fango" stupendo e vero, tutto quello che hai scritto...Sei proprio bravo! *-*
La cosa che tanto mi stuzzica dei tuoi pensieri è quella di ...nonaccedervipedantementecomeseleggessiunemozionequalsiasi. Ma...soffermarmiattentamentefinoallafinedeiversiediognicarattereche... mitrattieneilrespirofinoachelatestanoniniziagirare
...
è così...
presa dall'emozione, un tango sfrenato...
Perdersiè la via d'uscita quando l'etica soccombe e l'estetica del fango regna.
ciao Theo
Non durerà per sempre!
applausi...!!;-)
Beata etica!!
Ma tu sei squilibrato veramente!!! Bel blog!! Ti seguo!
Etica e fango, non male ;)
(Haiku arzigogolato)
Inciampo nel fango
anche l'estetica ne risente
mi perdo nell'inverno nevoso
Lorenzo
Noi siamo le sabbie mobili di noi stessi..E allora non possiamo stupirci di quanto accade!
"1.1 Significato Estetica
Estetica, la filosofia delle arti (dal greco αισδεσισ, la percezione, sensazione) disciplina filosofica che si occupa della bellezza, della sua percezione e delle arti.
1.2 Storia
Il termine è stata introdotto nel 1750, quando il filosofo tedesco Alexander Gottlieb Baumgarten ha scritto "Aesthetica". Seguendo le regole accademiche del tempo, lo fece in latino, con molti termini greci. Al primo paragrafo, definisce: "Aeasthetica (artium liberalium Theoria, gnoseologia inferiore, ars pulchre cogitandi, ars analogi rationis,) sensitivae cognitionis est scientia".
L'estetica è la scienza della percezione sensoriale (αισδεσισ [aisthesis], gr. Percezione)."
Il valore che le si attribuisce è soggettivo influenzato dalla cultura e quant'altro. Per me rimane un valore assoluto, intimo che può arrivare alla sofferenza.
troppo profonda!!!
ahahhaha
Un saluto
"1.1 Significato Estetica
Estetica, la filosofia delle arti (dal greco αισδεσισ, la percezione, sensazione) disciplina filosofica che si occupa della bellezza, della sua percezione e delle arti.
1.2 Storia
Il termine è stata introdotto nel 1750, quando il filosofo tedesco Alexander Gottlieb Baumgarten ha scritto "Aesthetica". Seguendo le regole accademiche del tempo, lo fece in latino, con molti termini greci. Al primo paragrafo, definisce: "Aeasthetica (artium liberalium Theoria, gnoseologia inferiore, ars pulchre cogitandi, ars analogi rationis,) sensitivae cognitionis est scientia".
L'estetica è la scienza della percezione sensoriale (αισδεσισ [aisthesis], gr. Percezione)."
Il valore che le si attribuisce è soggettivo influenzato dalla cultura e quant'altro. Per me rimane un valore assoluto, intimo che può arrivare alla sofferenza.
troppo profonda!!!
ahahhaha
Un saluto
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