Ogni riferimento fittizio a persone o fatti realmente accaduti
è volutamente casuale.
Due del mattino, con le mani dell'orologio che agevolmente ruotano intorno a un asse per appaiarsi ai numeri stampati. Ammutolito a scompiglio indefesso, traviso le virgolette. Una sintomatologia costituita da un'alleanza scritta molto simile ad una palude, più per collocazione catastale che in senso metaforico. Per quanto i personaggi ed i luoghi siano reali, altrettanto sono immaginari. Del resto chi ne segue la storia sa che hanno vita propria e non dipendono da me. La depersonalizzazione di un insano tendere non è certa, ma sempre indissolubilmente assoluta.
anìmum ad bonam spem proklivis
36 commenti:
talvolta il non poter distinguere il vero di ciò che si ha in testa dal vero di ciò che si ha fuori, od il viceversa, ci pone nel mezzo in una posizione sconfortante. capita però che sia la cosa migliore che può succederci!
Anche l'orologio cerca di far passare il suo tempo in modo che le lancette arrivino ad applaudirti. Anche questo riesce ad ammutolirti, ogni qual volta accade. E' un lento divenire. Quando il reale assume connotati immaginari, quando le persone ci sono dentro infinitamente, ma non riusciamo a toccarle e chi c'è accanto non fa nulla per esserci. E quindi il tutto si colloca fisicamente più che in senso metaforico. Tutto è reale e noi lo sappiamo. Siamo capaci di vivere la realtà immaginaria che la vita ci propone e l'immaginaria realtà che ci siamo creati. E tutto ha vita propria e parallela, a volte completamente opposta nelle scelte e nelle manifestazioni. Da una parte ci si depersonalizza per un tendere ad essere quello che si vorrebbe nella nostra immaginaria realtà non sicuri di poter arrivare a dove si aspira, ma concretamente fermi nel divenire. Dall'altra parte, quella della realtà immaginaria, si continua a nasconderci dietro un paio di occhiali neri e una sigaretta.
Attraverso il fumo di questa tutto scompare delineando la fine della raltà immaginaria e aprendo la porta all'immaginaria realtà.
Interessante vedere noi stessi camminare fianco a fianco guardandoci in viso,a volte una parte di noi va avanti e la segue l'altra a fianco camminado all'indietro,spesso si incrociano contromano,ma solo in questo caso,nella corsia di sorpasso rimaniamo paralleli,anche perchè la linea a destra è continua.
Quasi dimenticavo.
No, non è vero, non dimenticavo affatto.
Oggi l'Esso Blog compie un anno.
Ormai è grande ed autosufficiente.
Beh auguri al tuo blog in primis!
Luoghi immaginari possono simboleggiare punti di arrivo magari e noi che osserviamo il nostro cammino riflettiamo se stiamo facendo i passi giusti per cambiare le cose.
Una cosa sola è certa, non cadrò nel tuo tranello sig. blog.
Piu' che leggere te, mi sono soffermata a leggere chi ti commenta e sono proprio questi a lasciarmi piu' sgomenta. (rima involontaria).
Non cercherò di trovare un senso
profondo a concetti che in verità non li hanno. Non faccio dietrologia.
Sei insonne punto. Capita a tutti. Niente di grave, tranquillo.
Non cercherò di piacerti o farmi apprezzare lusingandoti con parole, non è nel mio stile.
Io piaccio punto e basta.
saluti e buona giornata
la volpe
p.s. grazie per il commento che hai lasciato.
Auguri dunque al tuo blog.
beh,tante volte mi sono chiesta anche io se quel che fosse vero lo era realmente,e quel che immaginassi forse realmente vero..credo che sia una domanda che paradossalmente si fa l'interesa esistenza..questo è perchè non siamo sicuri della nostra vita,delle motivazioni per cui siamo nati,e per quello che stiamo facendo attualmente..credo però,che non riuscirrà a capirlo mai nessuno...
p.s.l'immagine è davvero bella!
Ti abbraccio,come sempre :)
cio' che si immagina e'
ho soffiato un pensiero in una bolla di sapone, è diventato rosazzurrossocrarancione, l'ho guardato, mi ha sorriso, gli ho sorriso, credo di poter essere soddisfatta. credo che tutto ciò non possa essere che incredibilmente reale (punto)
come siano in realtà le persone che vediamo, lo possiamo solo immaginare.
Ora che finisco di leggere parole come "sintomatologia" e "depersonalizzazione", faccio in tempo a morire e risorgere due volte.
Sei pazzo.
XD
Ciao!
io con l'orologio ho un rapporto uguale a quello di una vecchia coppia, ci ignoriamo, la cosa strana, che molti dicono che il tempo per me non passa mai, chissà, magari è quello il mio elisir della giovinezza.
un augurio al sig. Blog e....il post...mi si sono incastrati i miei unici due neuroni affidabili alla 3 riga...:(
..colpa mia...troppo anziana...;))
.glob ossE a iruguA
contromano.
E ancoraaaaaaaaaaaaaa.....
da Bastian Contrario
Questo commento è stato cancellato per ridare i diritti tolti dalle lancette alle gomme
Buon giramento di sfere...
Del genetliaco, che dire, complimenti per il primo candelOTTO∞ appena soffiato.
Ad maiora
LO DICEVO IO CHE NON SEI TUTTO INQUADRATO.
bellissima polvere
Non è inquadrato perchè non è nel quadro dell'orologio ... ma nelle lancette ...
Auguri Signor Blog!
Sei tu quello giù, in fondo? Con gli occhialetti?
Sei normale. Bello, ma normale. Non credevo.
:-)
(Come puoi notare abilmente non parlo MAI del contenuto dei post, perché Non ci capisco MAI niente. Però, come le tartarughine che escono dall'uovo e sanno dove dirigersi, per questioni di istinto, io continuo a seguirti, il perché poi un giorno mi si svelerà)
Se qualcuno mi dicesse che sono una persona tutta d'un pezzo, la prenderei come un'offesa.
Promemoria per me: prendere atto.
5 0 5 2 2
1 7 1 9 8
Grazie.
UN BACIO SQUILIBRATO,TUO PROFILE MI PIACE MOLTO,E FACILE DESCRIVERE TUTTO LO BUONO, E MOLTO DIFICCILE DESCRIVERE LA TUA PERSONALITA,IN TUTTA LA EXTESIONE DI CUELLO CHE SOCIALMENTE PUO VEDERSI COME INPROPIO...E CHE E SOLTANTO LA VERITÁ.
Il tempo non esiste..è solo un invenzione dell'uomo, auguri per il tuo blog..a presto!!
Happy birthday, Esso Blog! =)
manno', si vede che cissei
'guri
Orologio digitale senza mani sul comodino. Sono teledigitalizzato parzialmente ancora per poco. Al prossimo colpo di spugna il caro segnale sarà analogamente estinto e così quando piovera non vedremo la tv (perchè abito fuori Torino e nascosto da una collina). Meglio così.
L'orologio è una scusa per dire che è tardi, e giustificare quando l'immaginario e il reale si confondo da non capire dove finisce uno e dove inizia l'altro. La cosa crea confusione ma anche nuove illuminazioni.
Ciao
Ho smesso di guardare l'orologio quando ho capito che la mia vita passeggia sul marciapiede di fronte al mio. Sono nata depersonalizzata...
I miei occhi sono fuori dal mio corpo!
:) Ma ciao Folle amico!
Sissì, non ci fa. Ci è!
Tutto è niente, perciò tutto quello che è irreale può apparire assolutamente reale se noi lo crediamo tale. La forza della mente è spaventosa...
à à. pazzesco, sei riuscito a farmi sorridere.
'zzo, mi hai quasi fatto venir voglia di fare un blog.
....così dò la colpa a lui.
mi piace provocare
questo è l'ultimo
'dio
Olè. Sono tornati gli anonimi equestri ad allietare il locus amoenus. Altrimenti, sicché.
Ebbravo Squilibrato, mi sei piaciuto. Sia nel commento che mi hai fatto, che in questo post. Come al solito hai carpito perfettamente il 'senso'.
La depersonalizzazione è sempre netta, come dici tu, assoluta.
Gli auguri più sentiti pel tuo blogghete..
Gli anonimi equestri o gli omonimi campèstri.Altre menti,sicchè.
Adoro il tuo blog..
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