Siamo gli abitanti ipnotizzati di un pianeta psicosomatico e proseguendo, se uno è onesto con sé stesso, non può che arrivare a questa conclusione. Ognuno è libero di credere quello che vuole e se il maestro o il saggio di turno hanno convinto che la realtà funziona in un certo modo, c'è stato quel lag di due millesimi di secondo nei quali si è avuta una scelta: accettare o rifiutare la storia che veniva raccontata. La loro storia. Se la si è accettata, quella storia, è diventata la propria, nel bene o nel male. La cosiddetta presenza si trova in quel piccolo intervallo senza tempo. Quel lag è molto importante, è lo spazio fra un pensiero e un altro, il vuoto nel quale ci sono tutte le possibilità. E in quel vuoto c'è un grande potere, c'è in effetti il solo e unico potere che è quello della decisione. E' possibile decidere se aderire o no alla narrazione che è stata venduta come 'vera'. Se la si accetta, si dirà al proprio mondo una cosa alla quale non potrà che obbedire: "voglio che sia così perché ci credo". Ma sei tu che l'hai scelto. Anche se non te lo ricordi, anche se non lo sai più. Più hai scelto di credere in quella storia, più la storia ha preso corpo, si è solidificata, materializzata. Alla fine si riduce tutto solo a questo, vedere quante e quali storie hai creduto vere, e quante e quali storie deciderai ancora di credere vere e osservare chi era davvero colui che aveva scelto quelle storie e le aveva mantenute in essere, generazione dopo generazione.
27 maggio 2020
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3 commenti:
Esiste sempre qualcosa che non si può comprendere. A questo punto se si insiste a indagare è facile sbagliare.
Vorrei fare leggere le tue parole d'oro a mia suocera, ma in questo momento sta recitando il rosario...così, mi limito a rubarne un estratto. Grazie.
Che bella storia! Verissima.
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