L'Equilibrio, innanzitutto; un rifiuto del fanatismo e del dogmatismo. Questo mi guida, come un'esigenza genetica dalla quale non riesco a prescindere. Per questo mi scopro spesso a condividere con maggior piacevolezza il mio tempo con persone che propongono pensieri e ideali radicalmente diversi dai miei, ma lo fanno con grazia, equilibrio, intelligenza, serenità ed elasticità mentale. Preferisco di gran lunga costoro a chi potrebbe anche condividere i miei ideali, ma in modo illogico, fideistico, arrabbiato, rigido.
27 marzo 2018
20 marzo 2018
SOLIPSISMO DIARIO
Rigidità mentale. Ah! La rigidità mentale! Una delle spie più evidenti di carenza di intelligenza e di capacità di apprendere attivamente qualsiasi cosa. Il rigido mentalmente non è noioso, cattivo, severo, è semplicemente tonto. Si fa trasportare qui e lì dalle norme che dominano, via via, i parametri sociali e le agisce meccanicamente, indiscriminatamente, ignorando del tutto il senso per cui tali norme sono nate e si sono sviluppate.
Il rigido mentalmente non è mai guidato dalla Equità, ma solo da un senso di robotica "giustizia" che - se troppo uguale per tutti e per tutte le situazioni - diventa automaticamente ingiusta.
E qualsiasi idea, progetto, valore o ideale diventa idiota e grottesco quando agito dal rigido, dal tonto. Non vi è più differenza: la stupidità fa marcire ogni cosa.
16 marzo 2018
ESPINA
Mi sento come il venditore di palloncini sul luogo della catastrofe. Ogni sistema in natura è destinato a diventare più grande, più complesso, più dipendente. Ergo, inevitabile è il raggiungimento di un livello critico, sia esso nel sistema stesso o nei sistemi periferici, dopo il quale resta l'estinzione come unico orizzonte possibile. Vorrei che prendessi in considerazione l'idea di diventare sistema insieme e condividere le nostre estinzioni come una. Prenditi pure il tuo tempo, se serve a farti prendere anche il mio. Sai quanti paesaggi identici sono in grado di sopportare per arrivare fin lì? Quanti divieti e segnali di pericolo e intimidazioni a rispettare i limiti sono in grado di ignorare? Dimentica il fatto che nella mia testa continuino ad essere evocati disastri o i peggiori scenari possibili: sono dilettantismi di autodifesa. Lo so che non ti piace sentirtelo dire, ma quantificare è il segreto e la fine del segreto. Che chi dice che nei numeri non c'è l'essenza delle cose, non conosce i numeri o non conosce l'essenza delle cose. Se in quello che dico, in quello che voglio dimostrare o in quello che credo di sentire c'è qualcosa che i numeri non possano significare, allora troverai che nascosti tra noi ci sono i numeri più grandi che chiunque abbia mai provato a contare.
14 marzo 2018
TRIAGE B
Essenzialmente si travisa perché si è condizionati dalla dizione. Nel parlato c'è un che nello sguardo che aiuta, un tono, una gestualità coverbale o una espressione e che senza alcun dubbio esplica. Così non è più nello scritto.
Questi dialoghi brevizzati dagli spazi cmqizzano troppo. Che se fossimo zen, l'essenzialità andrebbe bene perché colmata dalla percezione, ma visto che nella materialità siamo colati a picco, il tutto diventa ascolto personalizzato, soggettivo.
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