Trecentesimo post.
L'ho fatto. Ho stretto i pugni, mi sono appoggiato al lavello, ho preso un gran respiro e mi sono guardato allo specchio. Era come se mi guardassi per la prima volta. Sono rimasto a lungo davanti allo specchio. Non ero davvero io quello lì dentro. Era il mio corpo, ma non ero io. Non era neppure un amico. Mi ripetevo: "Sei Me? Sei Tu, Me? Io sono Te? Siamo Noi?". Non sono matto, so benissimo che giocavo con l'impressione che quello non fosse Io o Me, ma un corpo abbandonato dentro allo specchio. Mi sono chiesto da quanto tempo fosse lì. Questi giochetti che mandano fuori dai gangheri Me, non spaventano affatto Io. "Figliolo", mi dice Io, "non sei matto, giochi con le sensazioni, come tutti gli uomini. Le interroghi e non smetterai mai di farlo. Per tutta la vita, dobbiamo sforzarci di credere ai nostri sensi".
5 commenti:
Se rifletti riflettendoti allo specchio, alla fine non sai più chi dei due sta riflettendo.
P.S. grazie per le ispirazioni che mi regali sempre.
anche Io non riconosco più il Me involucro :(
Il tuo IO ha perfettamente ragione ed è saggio.
Ti stai ascoltando ... Non è una piacevole musica?
Bel post, assennate interAzioni .
Un saluto
forse. forse. è che siamo i bimbi di 5 anni come gli adolescenti di 15. i ragazzi di 20. siamo le parole sentite e quelle ascoltate. quelle dette. quelle perse. le cose fatte quelle no. i passi lenti o veloci. gli occhi incrociati. gli abbracci sentiti o trattenuti. le note suonate e quel giro checcazz l'hai dimenticato. poi magari ritorna. siamo. siamo tanto. poi siamo anche quell'involucro che un giorno, a volte, ti sembra di non riconoscere più. e anche solo ranzarsi i capelli o farsi un tatuaggio diventa uno sputo, preciso e mirato: vaffanculo, mio caro corpicino, io sono TUTTO il resto, anche se tu continui a fare ogni cosa per ricordarmi che non è proprio così. vaffanculo. amen.
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