Obiettivo del giorno: non rivolgere parola alle mie vocine.
Sui
muri, la vernice delle scritte delle bombolette sono colate lungo la parete, scorrendo sui mattoni come
segni lasciati da artigli. La tragedia di chi le ha scritte è quella di amare le parole più di quanto ami chi le ha ispirate. E' riuscito a scriverle, a crearle, ma non ha importanza, perché non crede in ciò che fa. Si è privato della possibilità di fare scoperte. Quando è in pubblico riesce ad indossare la maschera di sicurezza e raffinatezza, ma a casa, da solo, di notte, non riesce a dormire, perché quando chiude gli occhi riesce a guardarsi dal di fuori. O magari si guarda dal di fuori e si rende conto che fa parte di una vecchia storia che ha saputo inventare. Se così fosse, si ritroverà costretto a scegliere tra realtà e finzione e si priverà di altri atti di volontà, se non quello di proseguire nella scelta.
4 commenti:
Vagare nel mondo senza una maschera a proteggere l'animo, equivale ad esporsi alle intemperie emotive peggiori.
Il mondo non è pronto a veder le cose per come sono e denigrerà l'assenza di maschera come una maschera stessa... a quel punto, non si potrà far altro che impazzire, a meno di non esser già pazzi e generalmente solo un pazzo vaga senza una maschera in questo mondo di falsità
con cordo: insicurezza d'istanza
Vagare senza una maschera è difficile, bisogna solo capire se il nostro carattere, il nostro essere sia più avvantaggiato con o senza una maschera. Se valga la pena svelarsi.
Sei poetico.
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