Calvacando l'onda disegnata sulla mia fronte corrucciata che gronda di sudore intenso misto a profumo di incenso. E con i capelli che giocano a shanghai.
Se mi stai leggendo, sappi che non sono io a scrivere. C'è differenza tra non avere niente da dire, non sapere cosa dire, non dire nulla per l'ansia di non restare in silenzio e non sapere come dirlo? Il silenzio segna alcuni giorni come un marchio a fuoco doloroso, cicatriziale. Il silenzio esterno rimbalza e riflette internamente, come in una cassa di risonanza implodibile.
E' un batti e ribatti di dibattiti atti a stringere patti che in effetti stando ai fatti premiano chi non si omologa e ha un dito medio come rimedio.
5 commenti:
Sono stato in silenzio fin troppo. Il dito mi si quasi atrofizzato.
Se gridassi il mio silenzio alla non comprensione avrei aggiunto solo il suono dell'urlo ,che sarebbe ció che rimane.Imprimo il mio ghigno nel mio silenzio,lasciando che a chi é diretto rimanga un suono che urla nella sua anima,nella sua mente,senza capire che cosa é.
P.S. nella mia totale intolleranza non si distingue il dito medio,perché é talmente assoluta che per evitare possibili dubbi le alzo tutte e cinque.
Geniale.
Sentenze, giudizi, artifizi esplodono tra la gente.
Preferisco il silenzio
che come assenzio
mi ubriaca di un momento
che a molti può parer spento.
ma se penso alle lingue biforcute
preferisco le bocche mute.
è la cosa più triste del mondo. L'unica soluzione sarebbe rompere il silenzio, ma chi ascolta? O trovare qualcuno con cui non sia necessario farlo.
(dev'essere tua nonna)
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