Alla fine di tutto, saremo quello che saremo alla fine di tutto. Che è quello che siamo stati all'inizio di tutto. L'individualità non è cumulativa. Solo il ricordo. Ma memoria e individualità sono due essenza sì correlate, ma separate. Fortunatamente. Così posso illudermi di aver passato passati che non ho mai passato, senza dimenticarmi del passato vero e di alcuni passati di verdure che stanno alla base di esperienze e che per fortuna non sono passati e mai lo saranno. Solo un eterno presente, che a loro volta annientano sia il passato vero, sia il passato d'alabastro fasullo e pretenzioso. Ed è questo l'unico cavillo a cui un realista può attaccarsi per stabilire che certi passati non esistono: la necessità, non impulsiva, di non trasformare il passato ma di mantenerlo in un eterno presente.
24 aprile 2012
19 aprile 2012
ANTONIMIA DELLE PROBABILITA'
Questo luogo angusto è iniziato come uno spazio in cui poter essere disordinato. Ora, invece, è diventato uno spazio angusto che esige da me quantità differenti di ordine e disordine, che mi stimola quindi a produrre, ma più connesso all'azione che ad una morale interna di produttività che sto quasi riuscendo ad abbandonare. In fin dei conti, se non sapessi che tutto ciò che faccio ha una luce ridicola, non lo farei.
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