Leggere lentamente le avvertenze, rispettando la punteggiatura, sillabando ogni labiale ed ogni nasale. La bocca dovrà aprirsi nelle e, spalancarsi nelle a, unire i dentini nelle i, ululare le u e stupirsi nelle o. Ogni smorfietta dovrà essere perfetta. Grazie.
Questo blog non è null’altro che un vecchio foglio. La carta è ingiallita e la quadrettatura sbiadita. E’ un foglio per raccoglitori ad anelli, sul lato ci sono, infatti, quattro fori di mezzo centimetro. Sul bordo di uno dei buchi è rimasto attaccato un cerchiolino di carta, evirato da un qualche tipo di meccanismo rilegatore. Il perimetro è circondato dalla sottile peluria della carta strappata. A metà, lungo la linea di piega del foglio, c'è un minuscolo rigonfiamento, simbolo delle decine di volte in cui è stato piegato e dispiegato. In un angolo la superficie della carta si fa grinzosa, forse una mano emozionata ha stretto quel lembo con troppo ardore. Dove le gocce hanno baciato il foglio, l'inchiostro si è spanso in macchie diafane dai bordi frastagliati, come meduse azzurre sospese in un'enormità lattiginosa. Negli stessi tratti la scrittura si fa indecifrabile, le grazie della bella grafia corsiva iniziano a gonfiarsi e, prossimo agli abissi più profondi, ogni simbolo si confonde e fa misterioso.