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22 maggio 2009

DETRITO ATTRITO

L'opposto dell'analisi non è la sintesi, ma l'interezza. Espongo i fatti di pianta sana, se è vero che i mezzi giustificano la fine. Preso l'insieme di ciò che avanza a scatti e quello di ciò che subisce un moto, il mio brusco comportamento compulsivo appartiene, senza esagerare, all'intersezione di questi due insiemi. Trapelo, tracimo, mi alludo. Malinteso senso del dovere.

32 commenti:

Sarah ha detto...

Mo tu mi dici dove li pigli questi disegni raccapriccianti....

Asha Sysley ha detto...

L'opposto dell'analisi è sicuramente l'interezza, nel suo quadro generale.
Ti vedo ritratto in questo dipinto ad olio che rimane immutato nella mia mente. Ma il moto continua e veniamo distratti da flash di ciò che era e anche quello che nel moto poteva essere. Reagiamo come meglio possiamo a questo divenire che per me non è mai essere e gli altri non comprendono ciò che accade, giudicando il nostro fare come una chiusura al moto e al divenire. Il nostro essere è l'intersezione del quadro dove ti ricordo ritratto e della vita che ti varia e di cui inizio a perderne le fila. Trapelo sensazioni senza esserne mai sazia, Tracimo lacrime di dolore per esserne dilaniata, cerco di scaraventare tutto questo mio essere alludendo che faccia parte di altro, di un altro moto di istanti fa. Me nel mio essere non mi ritrovo, cerco di fermare il moto creando occasioni di stallo, mi perdo nel mio Io sconvolgendo tutto quello che è la realtà.
Maledetto e non malinteso, senso del dovere.

Jessica ha detto...

A mio parere l'importante non è chi si è o dove ci si trova, l'importante è arrivare ad una fine in ogni cosa.

pansy ha detto...

quanti cambiamenti ogni volta che passo dal tuo blog cosi particolare! :-)

pansy ha detto...

Io credo invece che la cosa più importante è capire chi si è veramente, per poter avanzare e per arrivare a una meta, che però non è la più importante delle realizzazioni.

Juanne Pili ha detto...

Spesso quando si dice "il fine giustifica i mezzi" la gente tende a capire "i mezzi giustificano la fine" ... applicano la proprietà transitiva la dove non è valida. E' quello che Nietzsche definiva il confondere la causa con la conseguenza. Da tutte queste contraddizioni è un bel scindersi ogni volta.

kayako saeki ha detto...

Komo siempre eres un artista.... y un poeta!!!

abrazos...

follementepazza ha detto...

c'è la pianta dei fatti?!
io mi sà che la farò seccare...
(se mi chiedi cosa dico...non lo sò, non l'ho ancora capito)...

Soroll ha detto...

In un certo senso è una "crisi d'identità": non si sa in quale istante fermare il fotogramma nell'entropia della nostra psiche-perché è impossibile-, e non si riesce quindi a trarre un'immagine di sé completa e immutabile: perché il nostro essere non è solo essere ma stato e sarà.

Tintarella di... Luna ha detto...

Post degno di un buon testa di matematica!!!!

Juanne Pili ha detto...

Ti prego di scusarmi per questo off topic. Sto segnalando a più persone possibile una lettera scritta da dei detenuti islamici in Sardegna, che anche in questo momento subiscono un regime di detenzione che viola tutti i diritti della persona, nemmeno i mafiosi del 41 bis vengono trattati in questo modo. Trovi la lettera QUI

NERO_CATRAME ha detto...

Giusto per percorrere la strada contromano,non all'indietro,perchè non mi diverte e partendo dal tuo"Espongo i fatti di pianta sana,se è vero che i mezzi giustificano la fine."Non mi fermo e chi si ferma mai e mi chiedo se la sintesi dell'interezza riesce ad analizzare l'opposto,e mi rendo conto di come sia vero che ognuno ai cartelli dia la propria interpretazione e quanto sia facile sommariamaente cambiare un aggettivo per trasformare un significato,ma sommariamente è come dire casualmente,non fa parte di noi così arrivando alla fine che poi è l'inizio,ammesso che esista una fine ed un inizio,mi chiedo ancora se su questo cartello ci sia scritto del senso di un malinteso dovere o del senso di un maledetto potere.
otanero ad itulas

Silvia... ha detto...

...m'era rimasto il senso del volere ad offuscarne ogni altro a far di me qualcosa che non ho voglia venga definito....in generale, di mille particolari che balzano da tutto e il contrario....per gli altri...seguendo la mia linea guido...

jas ha detto...

Ti rispondo un po'in ritardo ma credimi,fra'il caldo ed il lavoro sono ko! scusa eh ma dove dovevi andare se non qui con tutti noi?Mica tenavi di liberarti dei nostri isterismi eh :)))????

Tutto subisce un moto...noi stessi lo generiamo per vivere...o per sopravvivere,dipende dai punti di vista. trapeli..tracimi..ti alludi...malinteso senso del dovere ma anche del pensare.

Un baci8 Squili e guarda di passare piu'spesso altrimenti chiamo chi l'ha visto? :))))))

Squilibrato ha detto...

Il dissimile conosce il dissimile.

epifasi ha detto...

malinteso senza venire.
iutfrigisucgerugtforetiockugfeourftvckudsgfkderitfiuugfekti

Squilibrato ha detto...

Dico seriamente: non ho nè vocali nè consonanti da comprare.

epifasi ha detto...

vuoi approfittarne..
approfittatore

epi ha detto...

con mille p

Pupottina ha detto...

sempre piuù sconvolta dalle tue immagini... non posso non dirti: "ciaooooooooo
eccomi ad augurarti un buon inizio settimana.... purtroppo manca poco al lunedì, ma ancora molto si può fare....
buon proseguimento"

Squilibrato ha detto...

Le parole che padroneggio meglio sono quelle che non conosco.

Andrea ha detto...

Il contrario dell'analisi è l'interezza. Verissimo. La visione d'insieme sfugge anche a noi stessi, per quelli che se ne accorgono, e impossibile non scorticarsi. Un insanissimo senso del dovere, a cui siamo asserviti. Mi è piaciuto un sacco.

Asha Sysley ha detto...

Ora capisco. Finalmente illuminata. L'opposto dell'analisi non è la sintesi, ma l'interezza.
Potrei riassumere dicendo che le persone sono composte di testa, mente, cuore e purtroppo anche di corpo.
E quest'ultimo paragrafo è l'esposizione di sana pianta dei mezzi che giustificano la fine. Il tuo brusco comportamento appartiene all'intersezione di questi insiemi che come una mappa ancestrale mal disegnata non sono collimati.
Una effimera illuminazione per poi spegnere la candela e rimanere nel buio.

NERO_CATRAME ha detto...

I concerti notturni sono quelli che risvegliano l'armonia dei silenzi,lasciano infinite strade alla mente che si dilegua senza farsi vedere nascosta all'ombra di fili d'erba e non ti ritrovi a fuggire,ma solo ad abbandonare la ragione a chi sa usarla.

Squilibrato ha detto...

A proposito di personalità multipla, sapete cosa mi preoccupa davvero? Che quando sono sopraffatto e perdo il controllo, mi piace.

Asha Sysley ha detto...

Perdere il controllo è quello che per un attimo ci fa sentire ciò che vogliamo essere e che vorremmo essere anche nella vita. Non è perdere il controllo effettivamente ma mostrare la parte di se più intima, venire fuori dal buio.
Adoro perdere il controllo per quanto le occasioni dove il mio essere mi dice di poterlo fare sono veramente poche.

Veggie ha detto...

Allora insegnami come si fa, perchè vorrei essere capace anch'io di perdere il controllo... Ho passato anni ed anni a cercare di avere il controllo ossessivo su tutto... mi sono ritrovata incapace di controllare alcunché... eppure, paradossalmente, anche quella era una forma di controllo spinta alla sua antitesi, nella mia perenne dicotomia... Vorrei riuscire a perdere il controllo ed esserne inconsapevolmente felice... Ma come lo dito, già mi rendo conto che sto affilando le unghie per non molare la presa...

Soroll ha detto...

Passo per salutare L'Incredibile Squilibratulk!

Squilibrato ha detto...

Se la mia mente non è oscurata da cose superflue, c'è qualcosa che non va.

Anonimo ha detto...

Passo a darti la buona notte... Preso l'insieme di cio'che avanza..questa frase mi era sfuggita nel complesso del post... Bella questa frase,dritta,vera,infuocata,dolente. Una freccia scoccata dall'arco in pieno petto...Bella...

Notte Squili.

Squilibrato ha detto...

Trasudo.

Squilibrato ha detto...

Gje meg salt & pepper.