Blaterando pressapochismi: se si è girati al contrario, non è detto che ci si stia riflettendo in una sfera.
Mi sono perso l’eccezione, quella che conferma la regola, sotto le suole.
Ma che poi, questa regola, non la rispetto mai, soprattutto se autoimposta.
A questo stavo pensando mentre guardavo la porta che guardava me da un lato ed il corridoio dall’altro. Mi guardava dal buco della serratura. Un’altra serratura alla quale avvicinare un occhio e sorprendermi a spiare me stesso. Da un lato e dall’altro.
I pensieri neurodegenerativi sono idee che mangiano altre idee, subordinazioni al ritmo della beffa.
31 commenti:
ho guardato per anni il triangolo di parete bianca che si vedeva lasciando semiaperta la porta della mia camera, aspettando che mi dicesse cosa dovevo fare, ma non mi ha mai detto nulla. Avrò perso tempo?
ci credi che mi sono appena svegliato e non riesco a comprendere?!?! ripasserò :D
cazzo sono basito! ti giuro che sul mio blog volevo fare un post con un titolo uguale ma dal contenuto diverso... oppure no, già perchè qual è il contenuto di questo post?
"idee che mangiano altre idee"si sn mangiate tutte le mie idee...ca..o
Buona giornata!!!!!
Bè, io mi sento eccezoione. Più eccezione di me....
l'importante in partenza è l'eccezione...
questa vita, per viverla bene, per pensarla bene deve essere vittima delle nostre eccezioni...
eccezioni che confermino o meno, che poi non lo fanno mai...
le regole come si dice ripetutamente ed in ogni luogo sono state fatte per essere infrante ed io amo farlo...
io mi sento semrpe osservata dalla serratura, ma lo siamo...è un po' come vivere in 1984....
io mi sento un eccezione eccezionale!
l'eccezione secondo me non conferma un cazzo, se non il fatto che esistano le eccezioni..
detto ciò, questo post mi sembra la descrizione perfetta della tua immagine del profilo: occhi che spiano se stessi da un buco della serratura
Le regole vanno rispettate in via del tutto eccezionale.
Le subordinazioni al ritmo della beffa fanno al caso mio.
mal comune mezzo gaudio.
dicono.
...
tu ci credi?
*
per ore il mio soffitto fissa me.
*
no.
vorrei che mettesse a disagio chi mi ha lasciata lì, a fissarlo.
*
l' errore con le eccezioni è che si arte dall' esisteza delle regole, il che è solo un formalismo, poiché ciò che si accetta non è più una regola....come direbbe qualcuno noi creamo le idee, quelle idee che mentre sono pensate creano noi che le pensiamo, fino a non distinguere ciò che è pensato da ciò che lo ha pensato.
ma in questi giorni litighi con i sensi???
hai un caro amico immaginario noto!! il mio non mi ama più!
comunque il post è bellissimo si, merito di Lui...
Buonnattale.
puoi provare a venderlo alla finera dell'est...per un soldo comprano tutto...svendono per due!
magari fosse così.
E pensa che io non riesco a fare altro che a rispettare le regole, SOPRATTUTTO se autoimposte. Osservare mi osservo continuamente, perchè la porta alle mie spalle l'ho chiusa fin dall'inizio, ma i ricordi hanno mani e continuano a bussare. Spero di riuscire prima o poi a rompere i miei spessi schemi, a non dirmi che sto ferma quando posso muovermi, che non respiro quando c'è ossigeno, che sono intrappolata quando sono completamente libera...
Le regole autoimposte? Mai riuscita a rispettarle....
auguri di buon anno.
ok..a quest'ora riesco a comprendere meglio. Bella la profondità del messaggio
per ora rimango a immaginare occhi che mi sbirciano dalla serratura!
però non riesco mai a guardarmi con gli occhi di un altro..e non perdo nemmeno tempo ad analizzare il fatto...
Io non mi vedo. Ci sono, e mi vedon gli altri.
Le regole, le rispetto quando so di poterle rispettare :P
Ho dovuto rilleggere un paio di volte, ma alla fine mi piace. L'interpretazione e la metafora sono all'unisono.
regole.....quelle per limitare che la propria libertà sconfini in un'altra...l'eccezione, trovare il modo per entrarci lo stesso....
Fuori la porta di ognuno di noi... c'è un ognuno di noi che ci fissa. Sta tutto a non "incontrarci", certi equilibri non vanno infranti...
E' come il gatto che tutte le notti gioca sotto il mio letto, muove il filo della mia piccola abatjour, fà le fusa, ma non vuole essere visto...ed io, sotto il letto, non ci ho buttato mai un occhio.
Gli unici equilibri che non oserei mai squilibrare.
Mmmm... La porta che guarda me mentre guardo la porta: una singolare circolarità; quando uno dei due distoglierà lo sguardo? Quando avrà di meglio da fare: non io, dunque! Un'altra serratura da cui osservare una realtà possibile e lontana... che possibile sarà mai...
Mi fai sempre fare un sacco di riflessioni edificanti!!!!
;-)
Sopravvissuto al Natale??? Lo spero, come vedi, io sì...
Ma l'apoteosi del Male del 31 incombe...
Ho sempre evitato di guardare il triangolo di parete bianca che si vedeva lasciando semiaperta la porta della mia camera, per paura che mi dicesse qualcosa, alla fine mi son convinta...l'ho chiusa...
è presto per dormire...ahah
faccio finta.
sono brava.
*
questo caso resta maledetto...ma va...continua ad andare...
a me è rimasto il cervello aperto!
non penso centri molto la mia presunta bravura, riflettendo più attentamente.
è che alle persone non interessa sapere come stai davvero. se sorridi non importa se quel sorriso è sincero o è una maschera.
faccio finta che vada bene. fanno finta di credermi.
ci si incontra a metà strada.
credo.
*
E la nuova grafica come la spieghi? Nel senso..prima non era così..o sbaglio? O.o
Comunque..passato un buon Natale?
Lo spero. Alla faccia di chi non sopporta questa festa. Giusto?
:*
seize.
immagine inquietante.
Buon riordino.
Ehiiiiii, ma hai cambiato il look del blog e non mi dici niente?????!!!! Scherzo!!! Mi piace moltissimo!!!!!
;-)
Sì, dopo sofferta ricerca, hai individuato in pieno il mio articolo per Amnesty: inconfondibile, ehhh???!!!
;-)
Buonanotte!!!! ;-)
Posta un commento