Pensandoci bene, non ci ho pensato affatto. Devo approfittare dei momenti in cui la lucidità si mostra con lo stupore che ingenuamente crea l'apertura da cui poter viaggiare verso un lampo d'ingegno. Fosse anche dalla porta sul retro. Operato dalla sottrazione di quelle sommatorie che viaggiano in percorsi che appartengono alle scelte, s'intende. Tuttavia gradirei, a volte, una meno induttiva soppesabilità.
31 agosto 2011
11 agosto 2011
STANTE SEDUTA
La mia voce fuori campo personale, i cui cinici interventi rapidi e precisi provengono da un megafono posto nel raggio di un centinaio di metri da me, è pronta a scaricare una logorrea indesiderata dietro sé, promuovendo un pensiero che lascia liberi di intendere quello a cui si è pronti, preparati e capaci d'essere. Già m'immagino onomatopee del mormorìo, giusto per puntualizzare quella legittima ilarità che sovviene a chi dispone della spiccata capacità di comprendere l'ovvio. Lo dico per correttezza, perché mi piace sottolineare cos'è essenziale nel già detto o essere ambiguamente preciso.
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