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22 novembre 2013

ARTERIA ARTISTICA

 
Uno stato emozionale di esaltazione intensa ma infondata che si è manifestato con un eloquio inarrestabile, una fuga delle idee, distraibilità e impeti di attività senza scopo, il tutto condito con confusione circa l'ora del giorno, la data, la stagione, il luogo e il chi. Come chi? Io. E Me.
Se qualcuno lo sa e può, di grazia, me lo dica.

Dottore, un antidolori al fico, faccia presto. Nell'indugio, trangugio.

21 ottobre 2013

S'ANONIMO



L'Esso Blog è proprio strano. Ci sono parolacce, immagini orrende, gente stupida e, alle volte, ci sono anche io.  Per questa ragione e molte altre, alle volte, passo di qua. Ma quelle alle volte è come al gioco l'ostinato giocatore, come alla bottiglia l'ubriacone, come i vermi alla carogna. Sostengo, dunque, di avere il diritto di stare qua. Se non lo avessi, ma stessi qua lo stesso, mi verrebbero le gambe corte e il naso lungo e Io non si assumerebbe nessuna responsabilità di nessun tipo.
 
 

11 settembre 2013

GRAVEOLENTE QUOTIDIE

Ciò che segue non è un medicinale, ma tenere lontano dalla portata dei bambocci.
 

Quelli che come arma segreta si imbottiscono di fagioli e borotalco e, dopo aver rilasciato dall'orifizio basso, nella fetida foschia petorifera, si danno alla fuga. Stilizzazione della visione del sé? Paura di una qualche malattia infettiva contagiosa dovuta a un batterio trasmesso all’uomo dalle pulci dei ratti? O forse una ricerca chimicolacrimogena? E magari senza il forse. E forse senza il magari.

21 agosto 2013

ALTERCO ESECRABILE

Il titolo non è un caso.
 
 
Il ricordo che si materializza ora, in questo preciso istante, che pensandoci è già passato, non prova che sia realmente accaduto. Io posso essermene convinto, soprattutto se altri, molti altri, se ne sono convinti quanto me. Mi spiego: quando sono solo e l’esperienza, l’emozione, l’evento sono miei e miei soltanto, come escludere a priori che la mia mente non si sia inventata tutta la storia, compresa la sua fedele ricostruzione?

11 agosto 2013

DISTANZA D'INSICUREZZA

Obiettivo del giorno: non rivolgere parola alle mie vocine.
 
 
Sui muri, la vernice delle scritte delle bombolette sono colate lungo la parete, scorrendo sui mattoni come segni lasciati da artigli. La tragedia di chi le ha scritte è quella di amare le parole più di quanto ami chi le ha ispirate. E' riuscito a scriverle, a crearle, ma non ha importanza, perché non crede in ciò che fa. Si è privato della possibilità di fare scoperte. Quando è in pubblico riesce ad indossare la maschera di sicurezza e raffinatezza, ma a casa, da solo, di notte, non riesce a dormire, perché quando chiude gli occhi riesce a guardarsi dal di fuori. O magari si guarda dal di fuori e si rende conto che fa parte di una vecchia storia che ha saputo inventare. Se così fosse, si ritroverà costretto a scegliere tra realtà e finzione e si priverà di altri atti di volontà, se non quello di proseguire nella scelta.

9 luglio 2013

PRECIPITEVOLISSIMALEVOLMENTE

Post numero 227, per la precisione.
 
Non che io parli a sgrotti di luppolo, ecco. Ho visto il declino, ho visto Madre Natura emettere esseri ameboidi dalla terra, che si muovevano per mezzo di pseudopodi e flagelli in cerca di vergini da penetrare. Grigio, nubi, tuoni e tutti i cliché metereologici adatti ad un film orrorifico, che in ogni caso si colloca al limite di una grammatica descrittiva, piuttosto che generativa. Nulla di che, ci mancherebbe, solo un rapido e delizioso intermezzo vecchio stampo. Grigio compreso.

27 giugno 2013

RISONANZA ARCADICA



Oh tu, che ti senti come coloro che, acquisita una sapienza superiore, osservano dall'alto delle loro fortezze gli altri uomini che sulla Terra, laggiù in fondo, si arrabattano come formichine impazzite, tanto per citare un'immagine di Lucrezio, pensi di essere tanto diverso, che ci mandi tutti simpaticamente a quel paese? Per te, ho riservato la mia specializzazione nel linguaggio del corpo: la petofonia. Datemi un megafono.