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24 aprile 2014

SARTA DA PARATI


Non volevo evaporare, ma sapevo di essere vicino al punto di saturazione. Sentivo addosso le scanalature, che mi facevano angoscia perché avevo la certezza che presto si sarebbero riempite di infiltrazioni. Provai a censurarmi, a compensare coagulando. Fu allora che la Deplorazione si sollevò e, indicandomi, proruppe: "Suturatelo!". Venni allora ricucito e ricoperto di carta e colla, imbrattato di resina. Con le mie due pelli, divenni un complemento umano, un misero telegramma sottocutaneo. La controfigura di qualcosa di nudo.