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11 gennaio 2014

GHERMINELLA ALTORILEVATA

 
Quanta la vergogna provata dal blocco di marmo grezzo, al momento di entrare nell'atelier del famoso scultore. Come non sentirsi tutti quegli occhi bianchi di statua puntati addosso? Era l'ultimo arrivato, qualcosa che non era nemmeno un corpo. Ne aveva sentite tante di storie. "Non ti preoccupare, erano così anche loro". "Bisogna pur partire da qualche parte". "Lo scultore è colui che sa tirare fuori la scultura che è già dentro la pietra". Si chiedeva quale scultura ci fosse dentro di lui. Se fosse stato in grado di rimanere immobile durante i colpi di scalpello. Sentiva il rossore della vergogna salire verso la superficie. Diventava marmo rosa.

5 commenti:

Arcal ha detto...

...voglio essere scolpita...
ahahahah! :P

NERO_CATRAME ha detto...

Qualsiasi cosa hai ingerito, si solida o gassosa..la voglio anche io.
amar morosa.

Tra cenere e terra ha detto...

Mi piace ritrovare la poesia nelle tue parole...

Anonimo ha detto...

...ciao :)

Veronica ha detto...

È molto profondo ciò che hai scritto, sembra una poesia. Avverto delle note amare e dolci allo stesso tempo. Bello leggerti 👍