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6 luglio 2009

EPILOGO

Leggere lentamente le avvertenze, rispettando la punteggiatura, sillabando ogni labiale ed ogni nasale. La bocca dovrà aprirsi nelle e, spalancarsi nelle a, unire i dentini nelle i, ululare le u e stupirsi nelle o. Ogni smorfietta dovrà essere perfetta. Grazie.
Questo blog non è null’altro che un vecchio foglio. La carta è ingiallita e la quadrettatura sbiadita. E’ un foglio per raccoglitori ad anelli, sul lato ci sono, infatti, quattro fori di mezzo centimetro. Sul bordo di uno dei buchi è rimasto attaccato un cerchiolino di carta, evirato da un qualche tipo di meccanismo rilegatore. Il perimetro è circondato dalla sottile peluria della carta strappata. A metà, lungo la linea di piega del foglio, c'è un minuscolo rigonfiamento, simbolo delle decine di volte in cui è stato piegato e dispiegato. In un angolo la superficie della carta si fa grinzosa, forse una mano emozionata ha stretto quel lembo con troppo ardore. Dove le gocce hanno baciato il foglio, l'inchiostro si è spanso in macchie diafane dai bordi frastagliati, come meduse azzurre sospese in un'enormità lattiginosa. Negli stessi tratti la scrittura si fa indecifrabile, le grazie della bella grafia corsiva iniziano a gonfiarsi e, prossimo agli abissi più profondi, ogni simbolo si confonde e fa misterioso.

32 commenti:

Asha Sysley ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Asha Sysley ha detto...

E per quanto questo possa essere un vecchio foglio di carta ingiallita è la nostra vita. E una volta un mio Amico Immaginario mi chiese "Rinnegheresti quello che hai fatto?" e prima che io rispondessi, risposte lui.
"No, non lo faresti. Neanche io". Quanto aveva ragione!
Per quanto questo schedario sia vecchio, per quanto le pagine siano ingiallite e tutti quei buchi di una forzatura di rilegazione possano sembrare l'averti più volte evirato, con ardore qualcuno ha toccato le pagine del tuo libro, lo ha amato, ha desiderato te sulle sue dita a tal punto che la manifestazione emotiva ha lasciato nelle pagine e dentro di te, un segno. Un gesto riconoscibile. E anche quando l'inchiosto è tornato a baciare il foglio, la bellezza e la grazia della grafia corsiva, effimeramente si scoglieva ricordando quel troppo ardore.
T'amo ancora, tuttavia, così come sei.

Soroll ha detto...

Io uso la carta igienica. D'altronde, faccio una vita di merda. Smorfia sconsolata...notevole abilità descrittiva, mi sembrava di volare a raso sul...quaderno.

follementepazza ha detto...

mi scusi signor blog..per le mie smorfie imperfette...mi devo impegnare di più...:-P
(mi piace questo vecchio foglio ingiallito)

Anonimo ha detto...

Dettagliatamente emozionante!


Post scriptum:
il tuo sguardo a fondo pagina stona con tutto il resto. Mi ha stupita.

Anonimo ha detto...

E' la prima volta che commento... Bellissimo il ritratto che fai del tuo blog.

Ma non è un addio, vero?

Squilibrato ha detto...

E mi sono dimenticato di scriverlo, essendo fragile come un foglio, un giorno si strapperà o si deteriorerà. O si riempirà di macchie di muffa.

Lo so, nella vita in generale il mio sguardo stona con tutto il resto.

Un'altra cosa mi sono dimenticato di scrivere: buona giornata!

NostraDannus ha detto...

A che serve scrivere i propri isterismi su fogli lisci solcati solo da rughe azzurre o quadretti in brodo? Preferisco usare un foglio (e aceto) senza i quattro buchi di lato perché mi mi diverte fare l'alter ego del Berlusca. Si sappia che condisco parole con l'inchiostro nero di seppia (pura antipatia per la gelatina delle meduse). Con gusto faccio in ogni angolo le orecchiette, le mie prediLette (si sente che sono pugliese?). Scrivo con penne rigate per mezzemaniche im-piegate. Mi sarò spiegato? Avrò spalancato bene la bocca? Ho unito bene i dentini?
Che gusto venire a pranzo da te!

Sarah ha detto...

Caro Sign.Brato, mi congratulo per codestra, poetica, descrizione. Davvero bravo. Saluti.
Ptica

Silvia... ha detto...

si, volevo commentarti in Braille, nulla avrebbe modificato l'apparenza, ma per come sei l'avresti annusato o assaggiato ed avresti svelato tutti i sentimenti che pudicamente tengo nascosti ...

dark0 ha detto...

ho mio dio! (he si che sono ateo) :-D

La Salamandra ha detto...

alla deriva. :) ciao

NERO_CATRAME ha detto...

Provando a pronunciare le vocali e deformandone l'uso su queste righe che colorano la tua pagina ingiallita vedo intersecarsi il pensiero contorto di uno squilibrio razionale o ,anzi oooooooo, di un razionale squilibrio uuuuuuuuuuuu.
Ma per quanto fragile(e chi non ha fogli fragili?) e macchiata da meduse
azzurre ,rimane la tua vita e questo foglio per raccoglitori,per quanto ingiallito è un foglio su cui ancora tanto va scritto.C'è un abisso negli abissi che non sprofonda il profondo ma lo infonde.
Cartello:Non gettare oggetti fuori dal finestrino.

Squilibrato ha detto...

Correva l'anno millenovecentosettantaequalcosa. Poi arrivasti tu, mio guard rail.

Anonimo ha detto...

Macchie di inchiostro spanse che assumono nessun significato. Come la vita.

Lorenzo ha detto...

questo post è stato eliminato dall'autore, ma la prossima volta spera di qualificarsi.

Squilibrato ha detto...

Questo commento è stato scritto dall'autore a colpi di chi va là.

Questo post è anche commentato da anonimi che non si qualificano.

Teniamocelo per noi.

Bi a acca. Bah.

NERO_CATRAME ha detto...

Già Squilli teniam gli stessi problemi ma tu sai,io so che tu sai che io so che tu sai.
Altro cartello o meglio annuncio
liberamente tratto da reack anthony
"Dinn don"
Il treno Napoli-Milano previsto per le 12,30 è stato soppresso con tutti i suoi viaggiatori

-ELA- ha detto...

Nei fogli scriviamo le nostre senzazioni, la nostra vita, tutto ciò che ci riguarda! Se non esistessero i fogli scriverei sui muri!! Comunque ti volevo chiedere chi è l'artista di queste immagini che metti?? Tipo quella del post LOCOMOTIVAZIONE e L'ESSICO?? Perchè sono molto belli e nel mio stile..ciao!!!

Asha Sysley ha detto...

Vorrei che questo post fosse per me quello che per Dorian Gray è il suo quadro. Egli invecchia, si logora, il suo viso assume squallidi connotati, la sua pelle diviene lacera, ma Dorian rimane immutato. Vorrei che questo post potesse invecchiare e giorno per giorno assumere tutto il male che ho dentro fin quando, disgustata da tutto questo mio essere, riuscirò a prendere la decisione di mettere un punto alla fine della frase. Spuntare il lapis col quale scrivo la parola Fine.

Rigenerato ha detto...

ma dove ***** è finita la mia penna?

Silvia... ha detto...

22 !!! -12 !!!! Mica mi dimentico !!!!

Squilibrato ha detto...

Noi, che percorriamo sciami di pensieri divergenti, incontriamo, solitamente, un lampo di voce.

Juanne Pili ha detto...

Caspita ... sembra l'introduzione di un buon romanzo noire!

CaRaffa ha detto...

Letto con interesse. Non mi dilungo per non rovinare, col mio commento, questo bel brano: non reggerei il confronto.

Giuly ha detto...

Un foglio con le bruciature intorno, come una mappa del tesoro.

Squilibrato ha detto...

Ma è mai possibile? Ogni volta che sento qualcuno (chiunque) dire che due colori stonano se affiancati, cerco sempre di abbinarli.

NERO_CATRAME ha detto...

perchè Squilli ci piace stonare stonati i toni intonati e intonare tuonanti le tinte spiazzanti

Squilibrato ha detto...

Eh già. E' uno dei nostri difettosi pregi.

E poi voglio dire una cosa: se ci sono o ci faccio non l'ho ancora capito. Quindi, probabilmente, ci sono. Con quel pizzico di orgoglio: quel tanto che basta per far assumere il sapore.

Il sapore.

Roberta ha detto...

Eppure chissà perchè sono sempre quei vecchi fogli di carta ingialliti nascosti in fondo ad un cassetto della nostra anima con piccole foto in bianco e nero, che più acuiscono le nostre emozioni e e seducono il nostro sbrandellato cervello!

Asha Sysley ha detto...

il sapore e ce ne sono di certi che non passano, che rimangono nella testa. Come quando ti dicono di non abbinare due colori e tu fai del tutto per farlo, lo stesso accade quando non ti fanno più sentire quel sapore, quel brivido, quelle parole ... e tu ti ostini a cercarle.

La vita è strana Squilibrato. Me ne rendo conto a anche io che del tuo squilibrio ho fatto mia ossessione

Squilibrato ha detto...

Conclusione del foglio stropiccione di cui agli atti: ritenni giusto imparare a memoria non solo quelle parole e il loro suono, ma anche la sostanza di cui erano fatte, per incatenare il ricordo alla gabbia in cui furono imprigionate, insieme al loro futuro.