In cui il mio amico immaginario fu proscritto in virtù delle sue virtù.
MAN ON IMPORTA _______ε
Che ho da dire di socialmente deviante? Ho occultato per bene un antico misfatto, ho perso altri rottami per strada e mi sono conficcato un arcobaleno in fronte. Da stremato competo con un pensiero, lo stesso che accarezzo. A capovolgermi rabbrividisco nel solito sintomatico distacco. L'intimo lenitivo. Mi intimo un intimo lenitivo. Lintimo l'enitivo. La mia mente dipinge ostacoli tutt'intorno. Sussulti inconsulti ad ogni minimo movimento. Mi sento scaraventato sull'intento battente del privato. Il lasso di tempo che ci vuole tra una cosa ed un'altra, coi battiti in sequenza e le tele nere: ombre cinesi clandestine. Solo su prenotazione, il buco della serratura, ha posti riservati. Aprire una porta condivide il piacere di oltrepassarla. Poi è diventato tutto nero e mi ci sono visto dentro. Non che la cosa sia fondamentale. Ridicola al massimo. Mentre ci provo gusto il tempo scade nel ridicolo.