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20 settembre 2014

DALTR'ONDE

 
L'amenità di certi giocattoli, l'eccessiva allegria dipinta con colori squillanti sui volti deformati di bambole e balocchi, non sono che una maschera grottesca, una patina dorata che nasconde il senso di colpa borghese. Tali deformazioni, simili a quelle degli specchi del lunapark, mostrano invece ciò che la proibizione fa al desiderio. 

4 commenti:

MikiMoz ha detto...

E' un po' il funzionamento di certe meccaniche oniriche, no?

Moz-

NERO_CATRAME ha detto...

Troppi arrotondamenti sul desiderio ,che seppure rimane un tema puramente soggettivo, tentenna nei canoni di false immagini oggettive,incapaci di andare oltre il primo passo dopo l'orgasmo del proibito.


Aspetta che mi rileggo,mmmmm, che cavolo ho detto?
Ok.Tracce di assenzio nella coca-cola.Mi piace!

Etain ha detto...

Non mi preoccupa molto quanto la media borghesia plasma l'esteriorità delle bambole a loro finta immagine e somiglianza, mi preoccupa il fatto che la mediocre borghesia vede in me solo una bella bambola senza soffermarsi minimamente sul fatto che internamente se pur complicato ho un meccanismo imperfettamente non mediocre e dannatamente sopra la media borghese :) Un bacio Etain

Anonimo ha detto...

I giocattoli mi hanno sempre ispirato un senso di intima malinconia.Non ne ho tenuto neppure uno della mia infanzia o gioventù.