Parlando tra me e gli altri me, vesto la muta da subconscio e m'immergo negli abissi tessuti ingegnosamente dalle mani del senno. Sommozzato tra gli intrecci di fili che s'avvallano senza cedere sotto il peso della statua ripescata dalle profondità psichiche, trascrivo il conseguito su foglie di platano, mettendo virgole in corrispondenza delle venature più grandi. Esercizi di note a fondo pagina.
Questo blog sembra scritto da un pazzo, rinchiuso in una cella ed imbottito di sostanze da stupefazione con contratto a tempo determinato. La questione è un dato di fatto: quando le mie attività cerebrali si scindono e si rendono indipendenti l'una dall'altra, perdo il controllo di me, degli altri me ed anche di io, che è un altro e che agisco soltanto.
10 commenti:
e la vita è sempre una carta di pergamena, o di foglie di banano, o di fibra di cacca d'elefante, su cui scrivere le momentanee verità.
Oppure la carta igienica.
Dimmi di più di quella statua ripescata...
mmmm questa muta da subconscio è resistente?
o a fondo foglia. :)
Artistico.
Esercizi di note a fondo pagina, suona armonicamente.
Bel pensiero squil....secondo me quelle pantofole ti fanno bene.
quanti te sei? io fino a poco fa pensavo di essere tanti me, ora comincio a credere di essere solo un me ma in piu' con un raffreddore enorme
il rapporto con le mie tante me è memedesimamente e mestessamente poco equilibrato. credo sia per via delle virgole.
Forse soffrite di disturbo bipolare :)
anche tu,hai gli altri tu?!
molto bello il tuo blog
a presto
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