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6 ottobre 2016

XXII 2016


Caro mio Giaciglio di spine, siamo giunti anche quest'anno al ventiduesimo post. Ti senti, forse, come coloro che, acquisita una sapienza superiore, osservano dall'alto delle loro fortezze gli altri uomini che sulla Terra, laggiù in fondo, si arrabattano come formichine impazzite? Tanto per citare un'immagine di Lucrezio. Pensi di essere tanto diverso, tu, che diverso ti proclami e ci mandi tutti simpaticamente a dare via l'organo? Dopotutto sono esseri umani esattamente come te, ovvero esseri meschini, egoisti, subdoli, prevaricatori, possessivi, traditori, opportunisti, eccetera, eccetera, nei secoli dei secoli. Si, alcuni hanno anche qualche qualità positiva, ma in misura talmente ridotta o ad andamento intermittente che non li cito.

3 commenti:

MaryA ha detto...

È vero, in tutti noi alberga il germe della mediocrità, della cattiveria frustrata, della codardia, non a caso Hannah Arendt parlò della banalità del male, e da questo punto di vista, come molti hanno suggerito, l'inferno è qui. Ma in questa medesima luce inferno e paradiso coesistono sul nostro stesso piano, e in questa medesima luce siamo anche, in potenza, quasi tutti capaci di gesti di inenarrabile bellezza.
A volte la gente ci sorprende, spesso quando non ci aspettiamo più niente

Un bacio

*MaryA*

scarAngie ha detto...

io volevo scrivere quello che è stato già scritto *

Fog ha detto...

parole sante. ammesso che esistano i santi.