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26 aprile 2009

CONVERGENZIALMENTE PARLANDO

A livello conoscitivo il discrimine c'è stato quando sono passato dal credere la circostanza esteticamente migliore a quella più accostabile alla realtà. Che ridere. Che poi c’è gente che ci crede, gente che ci ha creduto e gente che fa finta di crederci. Non sono io a sedurli. Sono loro a sedursi di me. E non è proprio il caso di fissarsi sui dettagli di un arlecchino sciupato e sbiadito. Mi rendo conto esserci un solo filo conduttore che va spezzato. Un filo conduttore mentale, elettrico e infestante. Ma non diciamoglielo.

22 aprile 2009

ACQUARAGIO

Andrà ora in onda una versione ridotta di me per venire incontro alle mie capacità mentali, disponibilità temporali e abilità sociali.Malsano Diario,
annuisco alla mia severità concettuale con una sequela intermittente di soliloqui mimati. Però! Ma per una buona evoluzione neurale è, oltretutto, necessario fissare nel subconscio azioni imparate razionalmente. Immagini pubbliche di regole e regolette. E invece Io è un altro e il mio soggetto non lo conosco, lo agisco soltanto. Interpretazione introspettiva nell'immediatezza dei fatti, tutto sotto controllo.

19 aprile 2009

TERICOLESO

Non sapevo se dopo quel momento sarei rimasto me stesso, iniettato di nausea anche nello spazio tra i muscoli e le ossa. Pesanti pennellate d'ombra sulla fragilità, splendidi dettagli minimali in primo piano. Essere più ombra che consistenza da non riuscire nemmeno a suscitare l'attrazione della forza di gravità. Non dev’esser stato uno di quei momenti in cui avevo voglia di sintonizzarmi con la logica, mi sa. Deframmentiamo che è meglio.



10 aprile 2009

UN METRO D'ETILO

Trame adiacenti che vanno formandosi, arrampicandosi: gradi di separazione pulsano paralleli all'idea romantica che le cose hanno delle cose. Un groviglio di sensazioni ordinarie, ordinate per metro quadro, gratuito come pattuito. Riporto quello che sento, risento quello che porto, semplicemente trascrivo, nessuna attitudine sociale, per carità, meglio non essere troppo vaghi.

5 aprile 2009

ETIMO INCERTO

Tutto ciò che finora ho considerato casuale e insignificante nei miei atti psichici, è diventato per me oggetto di attento studio. Accidenti!Bando alle ciancie. Da un paio d’ore circa non capisco se le scene si stiano ripetendo o sia una sequela di deja vu. Tutto è così definito da darmi il mal di testa. Io, che finisco sempre con l’immedesimarmi, accendo i miei pensieri in sequenza, come spie luminose che annunciano il susseguirsi dei piani. Sono vittima di una maledizione, una malia, oppure si tratta della semplice interruzione del flusso sanguigno verso la corteccia cerebrale?